Composto chimico organico avente formula bruta
C
6H
8O
6, peso molecolare 176,13 e formula di
struttura:
È detto più precisamente acido
levo-ascorbico o
L-ascorbico o acido
L-xiloascorbico o
acido
cevitammico. Appartiene all'importante classe di composti detti
vitamine, onde viene detto anche
vitamina C o
vitamina
antiascorbutica per la sua azione contro lo scorbuto. È una delle
vitamine più importanti per l'uomo. Fu isolata per la prima volta nel
1928 dalla paprica ad opera dell'ungherese Szent Gyorghi: nel 1932 il King la
isolò dai limoni. La sua azione antiscorbutica era però nota
già da qualche anno, mentre l'efficacia della somministrazione di verdure
e frutta nella cura dello scorbuto era già nota dal XVIII sec. Da un
punto di vista teorico si deve ricordare che ha grandissima importanza la sua
sintesi a partire da L-xilosio, che fu realizzata nel 1933 dai chimici Haworth e
Reichstein, in quanto è stata la prima sintesi di una vitamina. ║
Stato naturale: la vitamina C è alquanto diffusa in natura,
specialmente nel regno vegetale, sia come tale sia sotto forma di
acido
deidro-ascorbico C
6H
6O
6, che ha formula di
struttura:
e si produce per ossidazione dell'
a.a. La
concentrazione più elevata si ha in certi frutti e in certe verdure.
Diamo qui una tabella che indica approssimativamente il contenuto di vitamina C
di diversi alimenti; la cifra riportata indica quanti milligrammi (mg) di
vitamina C vi sono in 100 grammi di sostanza
commestibile:
Alimento
|
Vitamina C
|
Albicocche fresche
|
8
|
Albicocche secche
|
12
|
Ananas fresco
|
24
|
Banane fresche
|
10
|
Ciliegie fresche
|
8
|
Fichi freschi
|
2
|
Fragole fresche
|
60
|
Limoni freschi
|
45
|
Mandarini freschi
|
41
|
Arance fresche
|
49
|
Pompelmi freschi
|
40
|
Succo di pompelmo
|
45
|
Pesche fresche
|
8,7
|
Pere fresche
|
4
|
Mele fresche
|
3÷30
|
Prugne fresche
|
5
|
Uva fresca
|
4
|
Uva secca
|
tracce
|
Mosto d'uva
|
2
|
Asparagi freschi
|
36
|
Broccoli
|
118
|
Carote crude
|
4,3
|
Cavoli
|
40÷70
|
Cavolfiori
|
69
|
Spinaci
|
59
|
Patate
|
23
|
Pomodori freschi
|
23
|
Pomodori pelati
|
16
|
Farina di frumento
|
0
|
Farina di granoturco
|
0
|
Pane
|
0
|
Pasta
|
0
|
Riso
|
0
|
Zucchero
|
0
|
Miele
|
4
|
Cioccolato
|
0
|
Burro
|
0
|
Olio d'oliva
|
0
|
Formaggi
|
0
|
Latte fresco
|
1
|
Latte condensato
|
1,8
|
Uova
|
0
|
Carne di manzo
|
0
|
Fegato di manzo
|
31
|
Carne di maiale
|
0
|
Fegato di maiale
|
27
|
Carne di lepre
|
4
|
Carne di pollo
|
0
|
Fegato d'oca
|
35
|
Salame
|
0
|
Prosciutto
|
0
|
Trota
|
0
|
Tonno
|
0
|
Salmone fresco
|
9
|
Salmone in scatola
|
0
|
Birra
|
0
|
Grappa
|
0
|
Vino
|
0
|
Whisky
|
0
|
Come si vede le quantità sono estremamente
variabili da una sostanza all'altra; in certe poi il contenuto in
a.a.
è molto alto. È da notare però che, dato il forte potere
riducente alla vitamina C, essa si ossida molto facilmente, perdendo la sua
attività. Così mentre certi alimenti freschi ne contengono grandi
quantità, gli stessi alimenti cotti, conservati o essiccati, ne possono
essere del tutto privi. Dalla tabella sopra riportata si vede che
un'alimentazione che comprenda una certa varietà di frutta e verdure,
possibilmente crude, fornisce al nostro organismo una quantità abbastanza
alta di vitamina C. ║
Proprietà: l'
a.a. puro si
presenta come una polvere bianca cristallina, molto solubile in acqua. Fonde a
192 °C e si decompone prima di bollire. Da un punto di vista chimico si
può considerare il lattone di un acido chetoesonico in forma enolica. Il
suo carattere acido non deriva dal gruppo carbossile, che è esterificato,
ma dal gruppo endiolico

che è dotato di idrogeni mobili, i quali possono
essere facilmente metilati ad esempio con diazometano. La sua fortissima azione
riducente lo rende instabile alla luce, agli agenti ossidanti anche deboli, al
calore; essa è tanto forte che viene sfruttata per la determinazione
quantitativa dell'
a.a. ║
Produzione: per molto tempo, e fino
ad oggi, l'
a.a. è stato estratto da sostanze naturali, quali
succhi di frutta fresca (esempio di limone, bergamotto, ecc.). Oggi però
la maggior parte è prodotta per via sintetica a partire da D-glucosio,
uno zucchero abbastanza diffuso in natura. Il glucosio viene dapprima
trasformato in sorbitolo per riduzione catalitica; una successiva ossidazione
batterica ad opera dello
xilinum bacterium e dello
aceto-bacter
subxidans produce dello L-sorbosio. A questo punto si ossida l'ossidrile
primario a carbossile dopo aver protetto gli altri ossidrili formandone il
derivato diacetonico. Per idrolisi di questo prodotto si ottiene l'acido
L-ilo-2-chetoesonico, il quale è instabile e isomerizza il suo lattone
che è l'
a.a. Questo processo va comunemente sotto il nome di
sintesi di Reichstein, ed è quello usato pressoché
universalmente. ║
Unità di dosaggio: l'unità
internazionale di dosaggio (UI) della vitamina C corrisponde a 0,05 mg
(milligrammi) di
a.a.; date le forti dosi in generale presenti nei
medicinali si usa abitualmente anche il dosaggio direttamente in mg. Non
insistiamo sui metodi di riconoscimento e dosaggio, che oggi sono puramente
chimici. ║
Fabbisogno: non esiste un accordo fra i diversi autori
sul fabbisogno di vitamina C dell'organismo umano. La maggior parte degli
studiosi consiglia un'alimentazione che fornisca all'organismo le seguenti
quantità di vitamina C (in mg/giorno):
Uomo medio adulto
|
75
|
Donna media adulta
|
70
|
Donna durante la gravidanza
|
100
|
Donna durante l'allattamento
|
150
|
Bambino fino ai 3 anni
|
35
|
Bambino dai 4 ai 9 anni
|
50÷60
|
Ragazzo dai 15 ai 19 anni
|
90÷100
|
Ragazza dai 13 ai 19 anni
|
80
|
Il fabbisogno dell'organismo è maggiore in
condizioni particolari (malattie, sforzo muscolare intenso, durante la
somministrazione di antibiotici, ecc.) L'ingestione di una quantità di
vitamina C superiore a quelle consigliate non provoca alcun beneficio per
l'organismo in quanto esiste una soglia renale che ne impedisce l'accumulo:
l'eccesso viene eliminato senza alcun beneficio né (a quanto risulta
finora) danno all'organismo. È da notare che la vitamina C è una
vitamina solo per l'uomo, i primati e qualche altro animale (ad esempio il
piccione); tutti gli altri animali sono in grado di sintetizzarla nel loro
metabolismo; lo stesso fanno i vegetali superiori. ║
Fisiologia e
funzioni: la quantità di vitamina C che il corpo mantiene come
riserva in certi organi (ghiandole, surrenali, leucociti, ecc.) è sempre
relativamente limitata rispetto al fabbisogno giornaliero. La concentrazione di
vitamina C nel sangue umano va da 2 a 7 mg per l; la media è di 6,2 mg.
Nel siero si va da 1 a 7 mg per l in dipendenza delle quantità ingerite;
la concentrazione è in generale più elevata d'estate che
d'inverno. In caso di insufficienza di vitamina C nell'alimentazione, essa
scompare progressivamente dal plasma. L'eccesso ingerito è invece
eliminato per via urinaria, fecale e nel sudore. La carenza determina, se
prolungata, l'insorgere dello scorbuto, una malattia che si manifesta con
tendenza alle emorragie, scarsa capacità cicatrizzante, disturbi alle
ossa, denti e cartilagini; essa è nota da lungo tempo e in passato
colpiva soprattutto i marinai, che trascorrevano lunghi periodi in mare senza
vegetali freschi. L'azione antiscorbutica è l'unica specifica accertata
per la vitamina C; per il resto non sono noti né il suo esatto meccanismo
d'azione né indicazioni specifiche. È però accertato che
essa esercita altre azioni benefiche, e in particolare le seguenti: 1)
partecipazione ai processi ossidoriduttivi del metabolismo; 2) partecipazione al
metabolismo della tirossina e dell'acido folico, con conseguente azione
antianemica; 3) azione sulla morfologia dei tessuti in crescita, quali tessuti
ossei, denti, tessuti di cicatrizzazione; 4) azione antinfettiva, tramite una
stimolazione dei fagociti e della produzione di anticorpi; sembra inoltre che
abbia anche un'azione di indebolimento sui germi patogeni; 5) interazione con le
ghiandole surrenali, non ancora ben chiarita; 6) aumento della resistenza
dell'organismo, migliorandone la capacità di adattamento a situazioni
anomale quali malattie, sforzi fisici intensi, freddo, e così via. Anche
l'acido deidroascorbico (spesso in natura presente insieme all'
a.a.,
seppure in quantità assai minori) ha le stesse proprietà della
vitamina C; contrariamente a questa però sembra che una dose eccessiva
abbia effetti dannosi sul metabolismo dell'uomo. ║
Indicazioni
terapeutiche: la principale indicazione è contro lo scorbuto. Per il
resto non si può considerare la vitamina C come un agente antimicrobico
vero e proprio; piuttosto va impiegata come un coadiutore di altri medicinali
per aumentare la resistenza del corpo alle infezioni e durante la convalescenza.
Una somministrazione in quantità molto limitata (esempio 10 mg per
giorno) è stata dimostrata sufficiente per la prevenzione dello scorbuto,
ma normalmente vengono consigliati i valori sopra riportati, che sono alquanto
maggiori. La necessità di vitamina C ne consiglia la somministrazione in
forti quantità durante le malattie, la vecchiaia, l'allattamento, gli
sforzi fisici intensi. Esistono in commercio numerosissimi preparati medicinali
a base di vitamina C; in generale ne sono contenute quantità abbastanza
elevate anche nei complessi polivitaminici. ║
Altri usi: oltre che
per la preparazione di medicinali, l'
a.a. trova impiego anche in campo
alimentare. Di solito si sfrutta allora la sua facile ossidabilità per
impedire la deteriorazione di altri alimenti, anch'essi facilmente ossidabili.
Ad esempio per prevenire l'irrancidimento di certi grassi viene aggiunto nella
loro fabbricazione dell'
a.a. preventivamente esterificato (ad esempio con
acido palmitico) per renderlo solubile nei grassi stessi. Mentre nella
composizione di medicinali esso è indicato come vitamina C, nelle
preparazioni alimentari è di solito chiamato col nome di acido; sugli
alimenti confezionati che lo contengono compare allora la scritta "contiene
a.a." oppure una dizione simile.